lunedì 13 giugno 2011

Un grande successo!!!


Un grande successo dei cittadini che non vogliono più concedere deleghe in bianco a una politica che non tiene conto delle loro esigenze e un grande successo del movimento spontaneo, forte della partecipazione di ben 29 associazioni cittadine, che si è creato intorno ai temi referendari. È questa l’interpretazione che dà dei risultati elettorali il “Comitato 2 Sì per l’acqua bene comune Chieti”. Una riflessione ragionata sugli eccezionali risultati referendari sarà affrontata nei prossimi giorni a livello di direttivo e di assemblea. Ci preme intanto, a caldo, esprimere grande soddisfazione per una partecipazione e una scelta decisa per il sì che rappresentano dati incontrovertibile. Anche se volessimo considerare a favore del no tutti i cittadini che non hanno partecipato al voto, i numeri direbbero comunque che la maggioranza degli italiani, di tutti gli italiani, ha chiesto che non si torni indietro sulla scelta nucleare e che l’acqua sia gestita come un bene primario di interesse collettivo e non come una fonte di guadagno per pochi.
Il Comitato ringrazia infine chi ha scelto di partecipare al voto e tutti coloro, e sono tanti, che ci hanno aiutato nella lunga battaglia informativa per far conoscere i quesiti referendari ai cittadini a lungo tenuti volutamente all’oscuro.
Tutti insieme abbiamo iniziato a riprenderci il nostro futuro. Basta deleghe. La democrazia quando occorre può anche essere a chilometri zero.


Il Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune – Chieti”

Risultati affluenza alle urne nel Comune di Chieti



Affluenza alle urne Comune di Chieti  (dati Prefettura

Referendum 1: Servizi pubblici locali 59,44%
Referendum 2: Tariffa servizio idrico 59,43%
Referendum 3: Energia elettrica nucleare 59,38%
Referendum 4: Legittimo impedimento 59,34%



ORA TUTTI A FESTEGGIAREEEEE!!!!

giovedì 9 giugno 2011

Invitiamo le cittadine e i cittadini alla massima partecipazione al voto del referendum del 12 e 13 giugno


Siamo arrivati alla vigilia dell’appuntamento di domenica 12 e di lunedì 13 giugno prossimi. La conclusione della campagna referendaria sarà una festa diffusa su tutta la penisola in linea con il percorso seguito finora e con la capillarità che ha saputo raggiungere l'iniziativa dei comitati territoriali.
A Chieti il Comitato “2 Si per l’acqua bene comune”, del quale fanno parte ben 29 associazioni che operano nel territorio, alcuni sindacati e molti cittadini, è al lavoro da più di due mesi per informare le cittadine e i cittadini sull’appuntamento con le urne di domenica e lunedì e continuerà anche in questi giorni a distribuire volantini e a diffondere informazioni.
Ricordiamo che il Governo ha scelto di sperperare 350 milioni di euro non accorpando i referendum alle elezioni amministrative e fino all’ultimo ha tentato di bocciare il referendum sul nucleare.
Ricordiamo che la Corte di Cassazione prima e la Consulta dopo, all’unanimità, hanno confermato che si voteranno tutti e 4 i referendum.
Fiduciosi della partecipazione popolare rivendichiamo come movimenti ed associazioni di aver già ottenuto un grande risultato, quello di aver costretto ”la politica” ad accodarsi alle istanze sollevate dalla società civile che ha a cuore i beni comuni, acqua e suolo.
L’assenza di informazione dei media prima e la cattiva informazione di oggi, con dibattiti, (in realtà pochi e tardivi) creano ulteriore confusione. Si attribuiscono falsamente i referendum a schieramenti partitici rimuovendo la grande attività di raccolta del 1.400.000 firme realizzata dalle  centinaia di associazioni componenti il forum italiano per l’acqua pubblica. Si cerca di indebolire la portata etica e civile della difesa dei beni comuni relegandola a un consenso o a una condanna del governo in carica.
Nella realtà dei fatti se in questa campagna referendaria c’è uno “scontro” è quello tra noi tutti esponenti della società civile che chiediamo con forza di essere rispettati e di poter decidere autonomamente il nostro futuro e un pessimo e trasversale modo di fare politica che pretende di far prevalere gli interessi del Palazzo su quelli della gente.
In questa difficile campagna si sono risvegliate a Chieti e in tutta Italia energie di cambiamento, di fiducia, di partecipazione, con creatività espresse in piazza e nel Web. Ci sono state inoltre prese di posizione in favore dei referendum da ogni parte politica, a dimostrazione della validità delle proposte presentate all’esame degli elettori. Ci sembra in tal senso doveroso sottolineare la posizione assunta dalla Chiesa nel suo complesso e dall’arcivescovo di Chieti-Vasto mons. Bruno Forte, il cui chiarissimo messaggio ci ha riempiti di gioia e di speranza.
INVITIAMO LE CITTADINE E I CITTADINI ALLA MASSIMA PARTECIPAZIONE AL VOTO DEL REFERENDUM DEL 12 13 GIUGNO; INVITIAMO A VOTARE E FAR VOTARE PER LA DIFESA DELL'ACQUA BENE COMUNE, PER FERMARE IL NUCLEARE E PER LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
Il Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune – Chieti”
 

Associazioni che aderiscono al comitato:
WWF Chieti, Legambiente (circolo Mirabilia), Centro di Servizio per il Volontariato, Chietiscalo.it, 360°, Da grande voglio crescere, Mathesis, LiberArte, Meridiani Paralleli, Chieti Nuova 3 Febbraio, Libridine, Agesci, Unitel Auser Chieti, Comunità Volontari per il Mondo (CVM), Free Speech, AELMA, ANTA, Villablocc, Chieti Resiste, Associazione Acquariofili Abruzzesi, La Fabbrica di Chieti, FAI, Italia Nostra, Comitato “Se non ora quando Chieti”, ChietiDomani, Sapori a parte, Aria Nostra Scafa, Federconsumatori, Confesercenti, CGIL, COBAS, USB

Chieti. Il vice sindaco a favore del referendum

Il Segretario Politico del Partito “Giustizia Sociale”, Bruno Di Paolo, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito al referendum.
«Come è noto, il 12 ed il 13 di giugno saremo chiamati ad esprimere la nostra opinione su quattro referendum: due (scheda rossa e scheda gialla) riguardano l’acqua pubblica, un terzo (scheda grigia) riguarda il nucleare ed il quarto (scheda verde chiaro) riguarda il legittimo impedimento.
E’ mia ferma convinzione, nonché del Partito “Giustizia Sociale” che mi onoro di rappresentare, che recarsi a votare non sia solo un diritto ma anche, e soprattutto, un dovere basilare nel rispetto della democrazia su cui poggia il nostro paese e non condivide, pertanto, l’opinione di chi preferisce astenersi per esprimere il proprio voto contrario.
Astenersi è di per sé un non esprimersi e pertanto tale atteggiamento non è assimilabile ad una intenzione di voto.
Pertanto invito tutti gli amici ed i simpatizzanti a esercitare il proprio diritto/dovere recandosi alle urne e suggerendo, di seguito, alcuni spunti di riflessione sui temi proposti dai quesiti referendari.
Giustizia Sociale si schiera fermamente a sostegno del “SI” su tutti quei quesiti che sono mirati alla tutela della salute e degli interessi dei cittadini come quelli sull’acqua pubblica poiché riteniamo indispensabile che vengano abrogate quelle norme che impongono la presenza dei privati nella gestione dell’acqua e degli acquedotti e che aprono la strada alla logica del profitto in un campo dove l’unico interesse dovrebbe essere solo quello del miglior servizio al cittadino al prezzo più basso possibile. Nel dettaglio siamo a favore dell’abrogazione della norma richiamata dal quesito “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione” (scheda rossa) contrastando in tal modo l’accelerazione sulle privatizzazioni con il rischio della definitiva consegna al mercato dei servizi idrici.
Siamo a favore dell’abrogazione della norma richiamata dal quesito “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma” (scheda gialla), poiché si chiuderebbe la via d’accesso per i privati alla gestione dei servizi idrici e impedendo al tempo stesso di ottenere profitti con l’acqua.
Siamo anche a favore dell’abrogazione del ricorso all’energia nucleare (scheda grigia)perchè le recenti drammatiche notizie relative al sisma che ha colpito il Giappone hanno sollevato nuovamente il problema della pericolosità degli impianti nucleari non solo per quel che concerne i parametri di sicurezza adottati per la costruzione delle centrali quanto per la potenza distruttiva e i gravi pericoli che incomberebbero sulla popolazione nel caso di catastrofi naturali o errori umani che, purtroppo, come la storia ci insegna non possono mai essere completamente previsti in fase di progettazione.
Infine, per il quarto quesito relativo al legittimo impedimento (scheda verde), riteniamo che chi viene chiamato dall’elettorato a guidare politicamente il proprio paese debba avere, nel rispetto del già citato principio democratico, la possibilità di lavorare con il massimo impegno e senza rallentamenti. Tuttavia l’aspetto del rinvio delle udienze per i processi a carico del Presidente del Consiglio e dei Ministri presenta una interpretazione basata sulle alle motivazioni alla base degli stessi e rendono, quindi, difficile l’individuazione di un percorso ben definito che tuteli gli interessi di tutta la collettività. Si tratta infatti di un quesito che chiede l’abrogazione di una norma sulla quale riteniamo corretto lasciare agli elettori la massima libertà di espressione seguendo esclusivamente la propria coscienza senza nessun tipo di suggerimento che, per forza di cose, sarebbe basato non su valori assoluti ma solo ed esclusivamente su ideologie politiche e simpatie o antipatie personali. »

lunedì 6 giugno 2011

Blitz al Consiglio Comunale di Chieti

Pacifico blitz del Comitato “2 Sì per l’acqua bene comune Chieti” che si è presentato con l’intero direttivo (portavoce Emanuele Crescenzi; componenti Nicoletta Di Francesco del WWF, Daniele Mario Colantonio di Legambiente, Mara Miccoli e Luciano Di Tizio) in Consiglio comunale. Il Comitato ha consegnato una “letterona” al sindaco Umberto Di Primio per invitarlo ad aderire alla campagna referendaria e a dare seguito alle deliberazioni in tal senso già approvate dal Consiglio comunale e agli impegni assunti a suo tempo in campagna elettorale.
A tutti i membri di giunta e ai consiglieri comunali sono state regalate spillette con il simbolo della campagna referendaria e tutti sono stati invitati a recarsi alle urne il 12 e il 13 giugno prossimo a difesa dell’acqua bene comune.

Qui di seguito il testo integrale della lettera consegnata:

Chieti, li 6 giugno 2011


Gent.mo Avv. Umberto Di Primio
Sindaco della Città di
CHIETI


Caro Sindaco,

come Lei sa il Governo nazionale ha convertito in legge il Decreto 135/2009 introducendo l'art. 15 che sancisce di fatto la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici locali, limitando ulteriormente l'autonomia decisionale degli Enti Locali. Tale provvedimento è un vero e proprio attacco alla democrazia perché sottrarrà ai Comuni (quindi ai cittadini) l'acqua potabile di rubinetto, il bene più prezioso, per consegnarlo alle grandi multinazionali.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha invece recentemente votato un documento che “...dichiara il diritto all’acqua potabile e sicura ed ai servizi igienici un diritto umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani”.
La Chiesa e i suoi ministri hanno, in varie forme e modi, preso posizione in favore della campagna referendaria e lo stesso arcivescovo di Chieti, Mons. Bruno Forte, ha rivolto la propria benedizione e il proprio sostegno alle attività del nostro Comitato.
Il Comune di Chieti ha da tempo approvato all’unanimità una mozione a tutela dell’acqua come bene pubblico privo di rilevanza economica e ha recentemente ribadito la propria posizione votando a maggioranza un ordine del giorno che impegna l’amministrazione locale ad aderire alla campagna referendaria.
In tutta Italia sono in corso iniziative per informare i cittadini e collaborare con gli amministratori che intendono salvaguardare la natura pubblica dell'acqua. Diverse Amministrazioni, anche in Abruzzo, hanno già supportato ed appoggiato la Campagna, indipendentemente dal loro colore politico, per il bene delle Comunità che amministrano.
Come prime azioni a contrasto di questa privatizzazione insensata, Le chiediamo:
- di integrare lo Statuto del Suo Comune introducendo un articolo in cui si riconosce lo status dell'acqua come "bene comune" e il servizio di gestione "pubblico, privo di rilevanza economica e senza fini di lucro", come Le è già stato chiesto da oltre mille cittadini con le loro firme raccolte dal WWF e consegnate a Lei e al Presidente del Consiglio Comunale il 1° luglio 2010. E come del resto Lei si era impegnato pubblicamente a fare sottoscrivendo in campagna elettorale, davanti a oltre duecento cittadini, la proposta del WWF che Le chiedeva di inserire il concetto di “acqua bene pubblico privo di rilevanza economica” come “funzione imprescindibile” nello Statuto comunale.
- di partecipare attivamente alla campagna referendaria dando seguito concreto a quanto previsto nel su citato ordine del giorno aderendo ufficialmente al Comitato nazionale e dichiarando Chieti “COMUNE PER IL SI' ALL'ACQUA PUBBLICA” affiggendo tale dichiarazione su appositi cartelli vicino alla targa del Comune.

La salutiamo cordialmente augurandoci che, per il bene dei cittadini che l’hanno eletta e hanno fiducia in Lei, voglia unirsi alla nostra battaglia di civiltà.

Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune – Chieti” 

Ballarò e Anno Zero: no ai comitati referendari in studio


A sei giorni dai referendum del 12 e 13 giugno, il Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune è costretto a rilevare un vero e proprio muro di gomma rispetto ai talk show di informazione Rai.
Le prossime puntate di Ballarò e Anno Zero saranno interamente dedicate ai referendum, nonostante questo le testate giornalistiche preferiscono chiamare in trasmissione rappresentanti partitici: gli unici, a quanto pare, abilitati a parlare in televisione. Troviamo scandaloso che il Comitato Promotore, quello che ha raccolto un milione e quattrocentomila firme e che ha promosso i referendum venga sistematicamente escluso o ridotto al ruolo di comprimario. Un vero e proprio blocco a chi non ha in tasca una tessera partitica, in barba agli autorevoli appelli del Presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, che aveva raccomandato la presenza dei comitati promotori nei programmi Rai. Ricordando a tutti che il Comitato Promotore è un soggetto costituzionalmente riconosciuto rimaniamo basiti di fronte alla mancanza di rispetto per il lavoro di migliaia di volontari sparsi per tutto il territorio nazionale.
Ci spiace constatare la disattenzione di programmi percepiti più attenti alle tematiche sociali. Diamo invece atto a Bruno Vespa di aver invitato a Porta a Porta un rappresentate del Comitato Promotore dei referendum pro acqua pubblica.

Roma, 6 giugno 2011

--
Luca Faenzi
Ufficio Stampa Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune

C'E' VITA SUL PIANETA ITALIA. INFATTI C'E' L'ACQUA


“C'è vita sul pianeta Italia” hanno affermato in molti dopo i risultati delle recenti elezioni amministrative.
Pochi tra loro hanno fatto il collegamento più logico : c'è vita perché c'è l'acqua.
E l'acqua c'è, trasparente e in movimento, da anni.
Diffusa nei territori che hanno contrastato le privatizzazioni, raccolta nel Forum italiano dei movimenti per l'acqua che, dopo aver consegnato con oltre 400.000 firme una legge d'iniziativa popolare, dopo aver realizzato tre grandi manifestazioni nazionali, ha raccolto, nel più totale silenzio dei grandi mass media, senza padrini politici e senza finanziamenti, oltre 1,4 milioni di firme per chiedere i referendum.
E che da tre mesi sta attraversando ogni angolo del paese, con la determinazione di chi lo vuole migliore, con l'allegria di chi vede che sta cambiando.
E' stata una grande esperienza di alfabetizzazione popolare, un' autoformazione collettiva che ha dato nuovo significato alle parole diritti, beni comuni, democrazia, partecipazione.
E' stata una grande esperienza di inclusione sociale, che, attorno a obiettivi radicali - fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua- ha messo insieme storie e culture differenti dentro un grande laboratorio di intelligenze collettive, dentro una nuova agorà di partecipazione diretta.
E che ha già vinto su alcuni punti sostanziali.
Il primo dei quali è quello di aver permesso, dopo anni di sequestro della democrazia reale a tutti i livelli, di affermare un nuovo principio : su ciò che a tutti appartiene, tutte e tutti devono poter decidere.
Non solo. Ha costretto il mondo politico istituzionale ad abbandonare l' autoreferenzialità di una dinamica politica tutta giocata nelle porte chiuse del 'Palazzo' , lo ha obbligato ad aprire le finestre e a discutere di acqua, energia, beni comuni, diritti, società.
Rompendo così culture politiche ed amministrative che si ritenevano inossidabili nella cieca fiducia trasversale all'ideologia del mercato quale unico regolatore sociale.
E' un movimento che ha già vinto culturalmente, nei cuori e nelle menti delle persone.
In questi ultimi giorni di campagna referendaria, oltre al sacro terrore dei grandi gruppi finanziari che intravedono l'anticipata fine del banchetto delle privatizzazioni, stiamo assistendo alla mobilitazione decisa e diretta di partiti politici, governatori di regione, esponenti politici in favore dei SI.
E' un altro straordinario risultato di un movimento che nella sua reticolare opera di sensibilizzazione sociale è riuscito a coinvolgere tanto direttamente le persone da costringere le segreterie nazionali dei partiti a dover prendere atto che qualcosa di nuovo sta succedendo.
E così il PD ha dovuto prestare ascolto ai suoi tanti attivisti di base, mettendo, almeno per ora, in disparte le lobbies interne che in questi anni sono state tra le più fervide nei processi di privatizzazione territoriale; così la Lega Nord ha dovuto prendere atto che nella sua base elettorale e amministrativa, l'idea della consegna dell'acqua ai mercati finanziari faceva a botte con l'esaltazione delle autonomie locali.
Il 12 e il 13 giugno saranno due belle giornate : si vota per la la ripubblicizzazione dell'acqua, per la difesa dei beni comuni e della democrazia.
Proprio per questo, e soprattutto a quei partiti, vorremmo fosse chiara una cosa : quel voto non sarà solo un sondaggio d'opinione, o l'espressione di un generico bisogno che il mondo politico istituzionale dovrà interpretare e portare a sintesi.
Dentro la mobilitazione sociale di questi anni e di questi giorni c'è molto di più : c'è l'avvio della riappropriazione sociale dell'acqua e dei beni comuni, c'è l'avvio della costruzione di una nuova democrazia partecipativa, c'è il primo vero stop popolare all'ideologia liberista e del mercato.
C'è il futuro, cui nessuno potrà sottrarsi.

Marco Bersani
Attac Italia – Comitato referendario “2 SI per l'acqua bene comune”

sabato 4 giugno 2011

Padre Alex Zanotelli a Chieti: ma come abbiamo fatto....

Padre Alex Zanotelli a Chieti. Il video integrale dell'incontro nella sala Consiliare

Sala del consiglio provinciale piena e un buon afflusso di folla anche nel successivo comizio in piazza Valignani: padre Alex Zanotelli, missionario comboniano da sempre vicino agli ultimi del mondo, è stato la “superstar” della nuova iniziativa del Comitato 2 sì per l’acqua bene comune locale e regionale.

Il sacerdote ha sottolineato l’assurdità anche morale legata all’idea stessa di voler fare dell’acqua una merce. “Il Signore – ha detto citando Sant’Agostino – prima ancora della Bibbia che si legge la domenica in Chiesa, ce ne ha lasciato un’altra, il Creato meraviglioso che ci sta intorno”. È semplicemente delittuoso ridurre tutto a una merce, sacrificando sull’altare del profitto e dello sfruttamento le classi più deboli, nel mondo e nel nostro Paese. Con parole che hanno commosso e hanno costretto tutti a riflettere, e tra gli applausi dei presenti, Zanotelli, con la semplicità e la profondità di pensiero che sempre lo accompagnano, ha ricordato l’amore per il creato di quei popoli che noi con un immotivato senso di superiorità continuiamo a chiamare “primitivi” citando alcuni di loro accanto ai Padri della Chiesa, accomunati dallo stesso amore per l’altro e per il bene comune che dovrebbero essere alla base della scelta cosciente e consapevole di tutti di andare a votare il 12 e il 13 giugno: due sì convinti per scongiurare la privatizzazione di un bene essenziale per la vita di ciascuno di noi.

Ad Alex Zanotelli ha rivolto il proprio saluto anche Mons. Bruno Forte, assente per precedenti impegni, un saluto che fa seguito alla benedizione e al sostegno che l’arcivescovo ha da tempo manifestato al Comitato nella sua battaglia in difesa dell’acqua bene comune.

Il video integrale dell'incontro nella sala consiliare della Provincia

Padre Alex Zanotelli a Chieti (Sala della... di chietiscalo

giovedì 2 giugno 2011

1000 PIAZZE PER I REFERENDUM



Il 9 e il 10 si terranno feste in tutte le città. Il 13 spoglio in piazza
“Il comitato referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune e quello Vota Sì per Fermare il Nucleare chiamano tutti i cittadini che hanno sostenuto l'acqua pubblica e lo stop all'atomo in Italia a partecipare alle iniziative di conclusione della campagna referendaria che saranno organizzate in migliaia di piazze italiane il 9 e il 10 giugno”. Così i due comitati per acqua e nucleare annunciano le iniziative di chiusura della campagna referendaria. I due comitati invitano inoltre “tutti i cittadini a seguire insieme le ultime fasi dello spoglio delle schede, fin dal primo pomeriggio del 13 di giugno, in Piazza Navona, a Roma”.

Digiuno in piazza S. Pietro per l'acqua


SALVIAMO L'ACQUA!
Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).
Ci stanno rubando l'acqua!
Come possiamo permettere che l'acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l'acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.
Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!”, diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà: “Avevo sete...e non mi avete dato da bere!.”
L’ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristianil’acqua è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra. Inoltre, per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale.
È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate n. 27 che l’acqua èun diritto universale di tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n. 485 afferma inoltre: “L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale”.
Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il convegno ad Assisi su “Sorella Acqua), in aprile 2011, che: “In questo scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa, bene strategico – l’oro blu! – attorno al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (…) A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno”.
Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell’acqua e per salvare l’acqua come un grande dono per l’umanità

Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania) contro il regime che opprime il popolo.
Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati e le consacrate a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali, per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l’acqua!


p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli
Padova 30 aprile 2011

Per chi vuole dare la propria adesione:

Per informazioni: 346 2198404

L'appello di Padre Alex Zanotelli alle comunità cristiane (3 aprile 2011)

“Donna , dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto in questa terza domenica di Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
“Dateci da bere!; gridano oggi milioni di impoveriti. In un  Pianeta , dove la  popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!” , diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà:”Avevo sete….e non mi avete dato da bere!.”
L’ONU afferma che , entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. E’ un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani  l’acqua  è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra. Senz’acqua gli esseri umani non possono vivere, per cui diventa , fin dalla nascita, un diritto fondamentale umano.
E allora, come mai le comunità cristiane non hanno protestato coralmente e alzato la voce, quando il nostro Parlamento(primo in Europa!) ha votato il 19 novembre 2009 la legge Ronchi, che dichiara l’acqua un bene di rilevanza economica?
Per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale. E’ stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica sociale Caritas in veritate che l’acqua è un diritto fondamentale umano.. Per questo è ancora più sorprendente il silenzio dell’episcopato italiano sulla privatizzazione dell’acqua nel nostro paese. L’insegnamento papale è stato invece ripreso  sull’Osservatore Romano, in un articolo per la Giornata Mondiale dell’Acqua ( 22 marzo 2011) di  Gaetano Vallini, dal titolo :”Una ricchezza da sottrarre alle leggi del mercato”- “In Italia si voterà un referendum che chiede di evitare di intraprendere la strada verso la privatizzazione dell’acqua – afferma Gaetano Vallini. Un referendum che ha visto impegnate anche alcune realtà ecclesiali nel comitato promotore, segno dell’attenzione del mondo cattolico verso un tema delicato e cruciale. Si tratta di un’attenzione quasi insita nel DNA  dei credenti.”
Di fatto, nel Comitato Promotore per il referendum ci sono settori ecclesiali:la diocesi di Termoli, gli istituti missionari italiani, le ACLI e l’Agesci. Ma anche la Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita sta promuovendo una campagna per il tempo di Pasqua sull’acqua come dono di Dio e bene comune, firmato da 24 diocesi e 5 uffici diocesani, sottolineando “sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua, che mira a salvaguardarla come bene comune e diritto universale, evitando una merce privata e privatizzabile.”
Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro Parlamento(primo in Europa)il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica.
Per questo, alla vigilia del referendum, ci appelliamo a tutte le comunità cristiane perché si impegnino, insieme a tutti i cittadini, in questa fondamentale sfida referendaria.
Ci appelliamo nuovamente alla Conferenza Episcopale italiana perché aiuti i credenti a capire che l’acqua è un bene di non rilevanza economica, e che dobbiamo togliere il profitto dall’acqua. E su queste due domande si fonda il referendum del 12 e 13 giugno.
Ci appelliamo ai sacerdoti e ai catechisti perché proclamino nelle omelie, nelle celebrazioni e nelle catechesi  il valore sacrale dell’acqua.
E ci appelliamo a tutti i cristiani perché si impegnino a difendere “sorella acqua” come diritto fondamentale umano e a far nascere una cultura di profondo rispetto e risparmio di un bene così prezioso e così scarso.
Inoltre , sollecitiamo tutte le comunità cristiane a promuovere momenti di incontro, di riflessione, di approfondimento sull’acqua come bene comune e diritto fondamentale, grande dono di Dio che non può mai diventare merce.
Pochi hanno espresso così bene questa visione cristiana sull’acqua come il vescovo cileno Luis Infanti della Mora nella sua lettera pastorale Dacci oggi la nostra acqua quotidiana.:”La crescente politica di privatizzazione è moralmente inaccettabile quando cerca di impadronirsi di elementi così vitali come l’acqua, creando una nuova categoria sociale: gli esclusi. Alcune imprese multinazionali che cercano di impadronirsi di alcuni beni della natura e soprattutto dell’acqua, possono essere padrone di questi beni e dei relativi diritti, ma non sono eticamente  proprietarie di un bene da cui dipende la vita dell’umanità. E’ un’ingiustizia istituzionalizzata che crea ulteriore fame e povertà facendo sì che la natura sia la più sacrificata e la specie più minacciata sia quella umana, i più poveri , in particolare.”
Padre Alex  Zanotelli
Napoli, 3 aprile 2011