lunedì 17 ottobre 2011

Verbale di chiusura comitato "2 sì per l'acqua bene comune - Chieti"

Verbale comitato "2 sì per l'acqua bene comune - Chieti"
L'assemblea del comitato "2 sì per l'acqua bene comune - Chieti", riunita martedì 11 ottobre dalle ore 18,00 presso la Libreria De Luca, prende visione del bilancio presentato dal portavoce Emanuel Crescenzi e dal direttivo che sarà pubblicato a breve sul blog del comitato, e con questo atto proclama, come da statuto, la cessazione del comitato stesso.
Si decide altresì che la situazione politica ed economica internazionale, nazionale e locale rende necessario attivare un nuovo comitato che prosegua la battaglia democratica avviata con il referendum del giugno scorso.
Viene data lettura dell'atto costitutivo e statuto del "Comitato Acqua e Beni Comuni Chieti" che viene approvato all'unanimità.
Per il gruppo di coordinamento, visto l'ottimo lavoro svolto con il precedente comitato, vengono confermati in blocco i membri del direttivo uscente.
Il residuo attivo di cassa di € 2.283,80 viene affidato al nuovo comitato per la sua attività, con l'indicazione di usare, come già previsto in precedenza, circa € 1.000,00 per una azione benefica legata al tema dell'acqua.
Alle ore 19,30, esauriti gli argomenti all'ordine del giorno, la seduta viene dichiarata sciolta.

giovedì 13 ottobre 2011

ACQUA E DENARO Schiaffo del commissario dell'ATO Caputi alla maggioranza dei cittadini abruzzesi.

Forum dell'Acqua: inaccettabile, domani a Pescara gli ATO abruzzesi a lezione dal Prof. Massarutto, pro-privatizzatore e strenuo oppositore del referendum contro la privatizzazione dell'acqua.

“Acqua e denaro”: manca la fantasia a chi ha organizzato per domani un seminario semi-clandestino sulla gestione dell'acqua e del servizio idrico integrato presso la sede del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo a Pescara, in Piaza Unione.

Apprendiamo solo oggi pomeriggio e per puro caso che i sei ATO abruzzesi, commissariati dall'Ing. Caputi, hanno promosso un seminario in cui i partecipanti verranno catechizzati dal prof.Massarutto sul futuro della gestione dell'acqua in Abruzzo. Il prof. Massarutto è tra i più strenui fautori della privatizzazione del settore idrico (basta leggere l'intervista post-referendaria di un prof. Massarutto per così dire, leggermente deluso dall'esito referendario). Nell'intervista si può leggere testualmente “La politica dà uno spettacolo miserevole. I politici dovrebbero prendere gli argomenti che interessano alla pancia della gente, filtrarli con la testa e il cuore, e restituirli. Nel caso del referendum, hanno preso l’acqua e l’hanno filtrata con un orifizio che è molto vicino allo stomaco”.

Abbiamo rapidamente contattato alcune associazioni di consumatori abruzzesi, che sarebbero tra i soggetti a cui è rivolto l'invito, ma nessuno sa niente di tale iniziativa. Lo stesso movimento referendario e le associazioni che ne fanno parte non hanno ricevuto alcuna comunicazione.

Dichiara Renato Di Nicola, del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua Pubblica “E' una vero e proprio schiaffo al popolo abruzzese dell'acqua. Noi abbiamo organizzato a settembre un seminario sulla gestione dell'acqua invitando i soggetti istituzionali. La sala era piena di cittadini ma vuota di funzionari ed amministratori coinvolti nella gestione di questo bene comune. La distanza tra la casta e la cittadinanza si amplia grazie ad iniziative come queste. Il Commissario Caputi, che è un mero funzionario della Regione, è tenuto a rispettare la volontà popolare e il voto di quasi 600.000 abruzzesi, in primis applicando immediatamente il risultato referendario scorporando dalla tariffa il 7% relativo alla remunerazione del capitale.”



Alleghiamo un'intervista post-referendaria tratta da tempi.it e l'opuscolo dell'incontro.

Referendum acqua, Massarutto: «Ora tariffe più alte, Bersani mi fa pena»

Docente di Economia pubblica a Udine, Antonio Massarutto spiega che cosa succederà dopo la vittoria del sì ai referendum sull’acqua: «Le tariffe aumenteranno, non si faranno gli interventi necessari, si tirerà a campare e resteremo senza depuratori e fognature a norma». E sui politici promotori del referendum: «Ho quasi sempre votato per il Pd: ora Bersani mi fa pena e Di Pietro mi inquieta»
Di Leone Grotti
in
Interni
14 Giu 2011
«I politici dovrebbero prendere gli argomenti che interessano alla pancia della gente, filtrarli con la testa e il cuore, e restituirli. Nel caso del referendum, hanno preso l’acqua e l’hanno filtrata con un orifizio che è molto vicino allo stomaco. E non cancelli questa frase». Difficile dire se Antonio Massarutto, autore de “Privati dell’acqua? Tra bene comune e mercato” (ed. Il Mulino), sia più arrabbiato o deluso dei risultati del referendum sull’acqua. Professore associato di Economia pubblica presso l'Università di Udine e studioso di politiche ambientali e organizzazione dei servizi pubblici locali, con particolare riferimento al settore idrico e dei rifiuti, Massarutto dipinge a Tempi il futuro prossimo del sistema idrico italiano con tinte fosche: «E’ già stato deciso che le tariffe aumenteranno, non si faranno gli interventi necessari, si tirerà a campare con quello che abbiamo e resteremo con quello che non abbiamo: cioè senza depuratori e f!
ognature a norma, peggio della Bulgaria».

Professor Massarutto, ma se la situazione è come la descrive lei, perché la gente non l’ha capito?
La legge “fai da te” impera sovrana, la classe politica è del tutto delegittimata. La gente è andata a votare pensando che si stesse privatizzando l’acqua, una delle più grandi mistificazioni che si siano mai viste. Poi se la gente non ha capito, forse, è anche un po’ colpa nostra che non siamo riusciti a spiegarlo.

E come mai non si è riusciti a spiegarlo?
Un po’ perché il dibattito è troppo radicalizzato, un po’ perché parlare in termini scientifici è diventato impossibile. Se io spiego in televisione tutte le ragioni e i motivi per cui è assurdo votare “sì”, arriva un Marco Bersani qualunque - che, diciamocelo, è un signor nessuno – a dire l’opposto, che l’acqua verrà privatizzata e che le tariffe saranno più care, senza dare adeguate ragioni, e tutto viene ridotto a scontro di opinione, a doxa platoniana.

E le cose che dice Marco Bersani non sono vere?
No. Si ragiona sull’acqua come sul calciomercato. Proprio come si chiede al presidente di comprare Ronaldinho, anzi lo si pretende perché tanto lui ha i soldi, così si pretende l’acqua senza dover pagare il servizio e la gestione. Difendendo il pubblico a priori, non lo si incoraggia di certo ad essere efficiente e la visione secondo cui il privato è il male, è assurda. Comunque, fino ad ora abbiamo pagato l'acqua con la fiscalità generale, ora non è più possibile ed è già stato deciso che nei prossimi vent’anni le tariffe si alzeranno. I cittadini, quindi, pagheranno di più anche senza privati. Succede così anche in altri paesi, dove l’acqua è pubblica. La gestione e il miglioramento del servizio idrico costano e qualcuno deve pagare. Ma questo l’elettore non l’ha recepito. I Comuni adesso non miglioreranno il servizio e quando l’Europa ci multerà perché ci sono 143 Comuni che, neanche fossimo in Bulgaria, non hanno fogne e depuratori in regola, !
i referendari non mi vengano a dire che a pagare non devono essere i cittadini.

Chi investirà i 60 miliardi che servono per sistemare la rete idrica italiana?
Nessuno. Il governo no di certo: già deve tagliare 45 miliardi, dove li va a trovare 60 per l'acqua? Il mercato finanziario poi sa che non vale la pena di investire nell’acqua italiana: ne succedono di tutti i colori. Prima è in un modo, poi si fa una legge e cambia, poi si fa anche un referendum e si torna come prima. Non c’è la stabilità necessaria per investire.

E senza gli investimenti che cosa succederà?
Faccio una previsione a medio termine. Non si faranno gli interventi necessari, si tirerà a campare con quello che abbiamo e resteremo con quello che non abbiamo: cioè senza depuratori e fognature a norma. Se il governo non ci metterà mano, infatti, neanche i governi locali lo faranno perché alzando troppo le tariffe la gente protesterebbe. Dal punto di vista degli affidamenti, con l’abrogazione del 23 bis, poi non cambierà nulla. Non ci sarà più l’obbligo da parte del pubblico di andare a gara con dei privati. Le gestioni in house, che dovevano morire con il decreto Ronchi, rimarranno. Le gestioni già affidate con gara, come in Toscana, resteranno immutate come, secondo me, anche quelle affidate alle società quotate in borsa. Insomma, il gestore locale continuerà a fare quello che vuole, senza alcun tipo di vincolo.

Cosa pensa dei politici che hanno appoggiato questo referendum?
La politica dà uno spettacolo miserevole. I politici dovrebbero prendere gli argomenti che interessano alla pancia della gente, filtrarli con la testa e il cuore, e restituirli. Nel caso del referendum, hanno preso l’acqua e l’hanno filtrata con un orifizio che è molto vicino allo stomaco. E non cancelli questa frase. Dico la verità: io ho votato Pd per la maggior parte della mia vita e vedere Pier Luigi Bersani difendere una cosa in cui non crede, mi fa una gran pena. Lui, fino a dieci mesi fa, sosteneva l’opposto. Vedere invece Di Pietro scagliarsi contro il decreto che nel 1996 lui stesso, da ministro dei Lavori pubblici, aveva firmato a favore della liberalizzazione, mi inquieta.


Forum Italiano dei movimenti per l'Acqua Pubblica

lunedì 3 ottobre 2011

Continua la mobilitazione contro la staffetta dell'acqua di Federutility

Tutte le tappe della staffetta dell'acqua di Federutility stanno incontrando una decisa mobilitazione da parte dei Comitati territoriali.
Materiali, comunicati, video, foto e rassegna stampa delle diverse iniziative organizzate finora:
Le iniziative del Comitato di Reggio Emilia (13/09)

Guarda il programma delle iniziative, i materiali e i comunicati stampa del Comitato Acqua Pubblica Genova durante il “Festival dell’acqua” organizzato da Federutility dal 4 al 10 settembre Rassegna stampa - Foto

Il tutto è pubblicato in home page del sito acquabenecomune.org sotto il seguente articolo "No alla "Staffetta dell’Acqua" (privatizzata)".

Di seguito le prossime tappe della staffetta dell'acqua, prossima sosta a Potenza il 3 Ottobre:
- Lunedì 03 ott. POTENZA
- Mercoledi 05 ott. PALERMO
- Lunedì 10 ott. MILANO (da confermare)
- Mercoledì 12 ott UDINE
- Lunedì 17 ott. ROMA
- Mercoledì 19 ott. Bari (da confermare)

Giù le mani dai Referendum!


POTENZA. TUTTI IN PIAZZA AD ACCOGLIERE LA STAFFETTA DELL'ACQUA:
per difendere l'acqua pubblica dagli inganni del Festival dei privati

- Lunedì 03 Ottobre 2011
- ore 15:00, Piazza A.Moro (di fianco alla Caserma Lucana)
- ore 16:00, Parco dell’Europa Unita

Il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata invita in piazza tutta la cittadinanza per accogliere come si deve l'arrivo della cosiddetta staffetta dell'acqua, organizzata nell'ambito del Festival dell'Acqua, voluto da Federutility e Iren insieme a quasi tutti i gestori privati dell'acqua nel nostro Paese, Acquedotto Lucano spa compreso.
Un Festival ingannevole, ennesima operazione mediatica con cui - nonostante il voto di 27 milioni di italiani ed un’espressione di consenso praticamente unanime sui temi referendari che ha visto la Basilicata fra le prime regioni in Italia (oltre 248.000 sono stati infatti i “sì” espressi dai lucani pari a più del 97 % dei votanti) - si tenta ancora una volta di svuotare di contenuti la campagna referendaria e sovvertire di fatto i risultati del 12 e 13 giugno. Si vuole darla a bere ai cittadini lasciando intendere che coloro che sono stati tra i più accaniti e convinti avversari della campagna referendaria per l’Acqua Bene Comune siano oggi i paladini di una gestione del bene acqua coerente con la volontà popolare.
Le società consorziate a Federutility (Iren,Acea, Hera, Acquedotto Lucano...) che gestiscono il Servizio idrico in Italia e all'estero sono Società per Azioni alcune quotate in borsa e nulla hanno a che vedere con la gestione pubblica dell'acqua!
A tale riguardo basti ricordare come durante tutta la campagna referendaria Federutility, per bocca del suo presidente Roberto Bazzano (nonché presidente di Iren) e la stessa Dirigenza di Iren per bocca di Andrea Viero si siano apertamente e pubblicamente pronunciati contro i referendum ed a favore dei profitti sull'acqua.
Smascheriamo i veri intenti del “Festival dei Privatizzatori” e della loro staffetta organizzati da Federutility con l’ennesimo spreco di denaro pubblico. Interveniamo tutti alla contromanifestazione organizzata in concomitanza della staffetta dal coordinamento regionale di Basilicata il giorno 3 ottobre 2011 (in P.zza A.Moro alle ore 15:00 e/o presso il Parco dell’Europa Unita allE 16:00) perché anche i duri d’orecchio riescano finalmente a sentire. Ribadiamo con la nostra partecipazione la volontà - espressa con il voto referendario - di sottrarre al mercato la gestione dell’acqua avviandone al contempo una pubblica e partecipativa.
BASTA!
Basta con le manovre economiche che in barba ad ogni principio costituzionale reintroducono l’obbligo di privatizzazione dei servizi pubblici locali abolito col voto popolare. Basta con l’inerzia degli enti locali nella applicazione dei risultati referendari.
BASTA! BASTA! BASTA! Giù le mani dai Referendum!
Si ubbidisca alla volontà popolare espressa con il voto procedendo immediatamente alla trasformazione delle Spa regionali (Acqua spa e Acquedotto Lucano spa) in enti di diritto pubblico ed eliminando la voce relativa alla remunerazione del capitale investito dalle bollette propinate ai lucani, così come richiesto dal Coord.to e da alcuni cittadini in forza del risultato referendario rispettivamente al Governo regionale ed all’ATO con note regolarmente protocollate l’ 11.07.2011 ed il 22.09.2011.
Tutti in Piazza con le bandiere dell'acqua! Tutti in piazza a difendere il più prezioso dei beni comuni.

si scrive acqua e si legge democrazia


coordinamento regionale acqua pubblica di Basilicata
mail: acquaeticapz@gmail.com - web: http://acquaeticapz.blogspot.com

lunedì 13 giugno 2011

Un grande successo!!!


Un grande successo dei cittadini che non vogliono più concedere deleghe in bianco a una politica che non tiene conto delle loro esigenze e un grande successo del movimento spontaneo, forte della partecipazione di ben 29 associazioni cittadine, che si è creato intorno ai temi referendari. È questa l’interpretazione che dà dei risultati elettorali il “Comitato 2 Sì per l’acqua bene comune Chieti”. Una riflessione ragionata sugli eccezionali risultati referendari sarà affrontata nei prossimi giorni a livello di direttivo e di assemblea. Ci preme intanto, a caldo, esprimere grande soddisfazione per una partecipazione e una scelta decisa per il sì che rappresentano dati incontrovertibile. Anche se volessimo considerare a favore del no tutti i cittadini che non hanno partecipato al voto, i numeri direbbero comunque che la maggioranza degli italiani, di tutti gli italiani, ha chiesto che non si torni indietro sulla scelta nucleare e che l’acqua sia gestita come un bene primario di interesse collettivo e non come una fonte di guadagno per pochi.
Il Comitato ringrazia infine chi ha scelto di partecipare al voto e tutti coloro, e sono tanti, che ci hanno aiutato nella lunga battaglia informativa per far conoscere i quesiti referendari ai cittadini a lungo tenuti volutamente all’oscuro.
Tutti insieme abbiamo iniziato a riprenderci il nostro futuro. Basta deleghe. La democrazia quando occorre può anche essere a chilometri zero.


Il Comitato “2 Sì per l’Acqua Bene Comune – Chieti”

Risultati affluenza alle urne nel Comune di Chieti



Affluenza alle urne Comune di Chieti  (dati Prefettura

Referendum 1: Servizi pubblici locali 59,44%
Referendum 2: Tariffa servizio idrico 59,43%
Referendum 3: Energia elettrica nucleare 59,38%
Referendum 4: Legittimo impedimento 59,34%



ORA TUTTI A FESTEGGIAREEEEE!!!!