di: Paolo Miscia
E che è? Un ristorante nuovo?
Avreste dovuto vedere il portico seicentesco in restauro del palazzo Martinetti Bianchi addobbato a festa, con le impalcature dei muratori a creare quell’effetto “vedo non vedo”, la porticina secondaria della libreria di Antonella De Luca spalancata e i libri incuriositi che si affacciavano dalle vetrine, per non dire delle maioliche di Castelli del museo Barbella caracollare giù dalle scale per capire cosa stesse succedendo di così allegro nella nostra infrangibile città di Chieti.
Mentre la banda suonava nell’attiguo teatro Marrucino, ma non l’avevamo chiamata noi, una profumata tavolata imbandita con ogni ben di Dio e scintillante di bicchieri color rosso rubino, allietava la calda serata di calendimaggio a circa venti raffinati e colti sprovveduti.
Quattro vini provenienti da regioni diverse hanno accompagnato all’altare alcune prelibate pietanze preparate dalle amiche dell’associazione Sapori a Parte.
Mi piace citare alcuni piatti deliziosi (erano 12 portate), come il Casatiello campano, i cornetti salati alla francese, il salame piccante e la ricotta affumicata, per concludere con la torta al cioccolato e peperoncino e un trancio di una vera opera d’arte che è il cheese cake, con scrosci di acquolina (pubblica) in bocca.
Le bottiglie coperte, mascheravano nell’ordine:
Valpolicella Classico Superiore Villa Novare di Bertani anno 2003
Vino Nobile di Montepulciano Avignonesi anno 2004
Montepulciano d’Abruzzo Monti Guidi del Carmine anno 2007
Aglianico del Vulture Verronero Agri di Vultusia anno 2003
Avendo scelto i vini (da Pensieri Magici), non ho preso parte alla gara, così facendo mi sono risparmiato l’ennesima magra figura, ma nel frattempo ho potuto dispensare suggerimenti non richiesti ai partecipanti che, come al solito, non hanno indovinato i quattro vini, ma siccome era una festa, noi qualcuno dovevamo pur premiare, così
Karina
Sergio
Ma soprattutto Carmela, e aggiungo anche il cognome Caiani, così da far sorridere chi la conosce personalmente, hanno indovinato due vini su quattro. Perché dovremmo sorridere di Carmela? Perché lei ha mille passioni e interessi, ma alla lettera “V” non compare affatto il vino ed io, dietro sua espressa richiesta, gliene ho versato col contagocce e, date le quantità, sembrava più un’analisi chimica che una degustazione.
Due donne vincitrici… Questa serata mi ha insegnato che: le donne sono più brave, hanno olfatto più raffinato e sono più incuriosite e affascinate da tutto ciò che le circonda.
Mah… sarà, per me hanno solo più culo.
Il vino più apprezzato è stato di gran lunga il Montepulciano dell’azienda teatina Monti Guidi del Carmine, poi staccati e nell’ordine il Vino toscano, il Valpolicella e l’Aglianico.
L’etichetta più bella è Il Valpolicella di Villa Novare, quella classica di Avignonesi non è piaciuta a molti.
Grazie a tutti per la splendida serata.
Ah, comunque la brocca d’acqua di rubinetto è rimasta colma, viva l’ACQUA!
P.S. a fine serata ho controllato le schede e ne ho trovata un’anonima con tre vini su quattro indovinati… da un furbetto o da un genietto?